With Love
“Ciao
Mi chiamo S***a,
e sono una ragazza spagnola che adesso da un anno che mi trovo in Italia, fino a pochi giorni fa che stavo nelle Marche a Recanati, però adesso mi ho trasferito a Torino.
Ho preso la decisione un po’ così, su i due piedi. Qualcosa dentro di me diceva che questa era la strada giusta, fino a 3 giorni fa non ero mai stata qui a Torino e comunque ho preso la decisione di venire a vivere qui. Prima di venire, mentre cercavo affitto ed altre cose a Torino, ho visto il tuo blog (parlo di una settimana fa più o meno) e mi è piaciuto molto.
Avrei voluto scriverti un quel momento lì, ma non lo ho fatto… quindi lo faccio adesso. Semplicemente dirti grazie perché in qualche modo questo blog e il modo in cui racconti la tua esperienza e come vivi la città fa venire voglia di venire e mi ha spinto ancora di più a prendere la scelta, di continuare avanti con questa idea mezzo pazza di andare a vivere a un posto dove mai sono stata e senza nessuna garanzia.
È bello come scrivi e descrivi, come ti mostri, e sopratutto si vede l’amore (per dirlo di qualche modo) che hai per questa città.
Adesso è un periodo diverso in cui non si possono fare tutte le cose che magari potrei spremere in un’altra situazione, però comunque sono contenta della mia scelta!
Niente, soltanto volevo farti arrivare questo messaggio per dire che quello che fai e hai fatto è bello ed arriva a chi lo legge:)
Un saluto,
S***a
PS: Scusa perché il mio italiano scritto è un po’ così così…”
Questa è arrivata oggi, tra i messaggi privati della pagina di Fromturinwithlove.
Stavo quasi per ignorarla.
Ho pensato: “sarà il solito brand con cui non condivido nessun tipo di valore che chiede la marchetta nel blog.
Oh, ma mai una volta che qualcuno mi chieda di provare e recensire dei gianduiotti artigianali!”
(sì, voi produttori di gianduiotti artigianali potete farvi avanti. Ma sappiate che scriverò di voi solo se siete bravi a fare gianduiotti artigianali).
Ma bando ai gianduiotti artigianali (!!!)
Torniamo a noi.
Io da queste parti non ci venivo da mesi.
Torino, quest’anno, è stata una specie di testimone scomoda dei miei tempi più duri.
Al di là del pandemonio Covid-19 che ci ha rintanati tutti in quattro mura, digitalizzando ogni cosa: lavoro, istruzione, amicizia, amore… Questo “duemila-eventi” per me non è stato proprio semplicissimo: la repentina malattia di mia madre, che intanto è venuta a stare da me lo scorso Febbraio, in coincidenza con il primo Lockdown; la conseguente fine della mia quinquennale convivenza (che, per carità, col senno di poi, non la metterei proprio tra le cose negative); un pesante trasloco lo scorso settembre… e una dose massiccia di spese, ospedali, medici, corse, ansie e ingiustizie… beh, direi che mi hanno messa seriamente a dura prova.
E lo ammetto: nel bisogno di fare tabula rasa e ricominciare da zero, da qualche tempo, stavo rivedendo un po’ di scelte fondamentali.
Mi sono chiesta più volte cosa davvero mi tenesse ancora qui e, senza rendermene conto, stavo cominciando a mettermi a distanza, pianificando nuovi altrove.
Di tanto in tanto un pensiero finiva su questo blog, su questa nuova incapacità di parlare di questa città con amore.
“From Turin With Love”.
Capite bene che, senza Love, non si può proprio fare.
Il fatto è che poi io non sono mai stata capace a raccontare bugie: appendo le palline migliori anche sul lato nascosto dell’albero di Natale, figuratevi se riesco a parlare di amore senza amore!
E non si dica che noi pubblicitari siamo bugiardi: semmai sappiamo comunicare la parte migliore delle cose! O meglio, ci proviamo! Ma questa è un’altra storia.
Ad ogni modo, dicevo, niente. Non c’era amore.
L’altro giorno è venuta giù persino la prima neve: unica volta in tutta la mia vita in cui nemmeno questo annuale momento così catartico sia riuscito a darmi gioia, o persino pace.
Finché poi oggi è arrivato questo messaggio di S.
E, superata la commozione, ho realizzato che se questo amore – sotto forma d’inchiostro digitale – è arrivato a qualcuno al punto da tornare indietro in un modo così incondizionato, forse non è poi tutto così sbagliato.
Ed è stato come ricevere una risposta alla mia domanda più frequente degli ultimi tempi: da dove si ricomincia quando bisogna ripartire?
E mi sa che io oggi, con questa città, e con tutto quello che è successo, c’ho fatto la pace.
E quindi mi sa che possiamo ricominciare esattamente da qui: From Turin With Love.
—
Grazie, S.
Come ho già detto, spero di poterti offrire presto il miglior Bicerin della città e presentarti questo posto in modo che anche tu, come me, possa chiamarlo “casa”.
Benvenuta!
A presto,
E.