Il mercato del Balon: dove ‘si fanno le pulci’ a Torino

 

A Borgo Dora, lungo le curve vie del quartiere Aurora, si dirama lo storico mercato delle pulci del Balon.
Un luogo intriso di fascino dove i misteri impolverati delle cantine e delle soffitte torinesi riprendono vita lungo circa 50 negozi e 250 espositori.
Camminando e sbirciando in lungo e in largo, è possibile imbattersi negli oggetti più improbabili: un giocattolo che non vedevamo dagli anni ottanta, una rivista degli anni venti – e ancora – una copia di un libro ormai introvabile, l’insegna a LED di un vecchio caffè, un mobile di design estremamente kitsch.

Ogni visita è comunque una scoperta, una nostalgia, un ritorno del rimosso, un tesoro sepolto da qualcuno e ritrovato da un altro.

Fare un giro al Balon significa anche cercare ispirazioni e trovare sempre nuove storie. Storie che partono da domande semplici come:

“Quale volto si sarà riflesso in questo antico specchio da toeletta?”

E lì si comincia poi a fantasticare su una donna sulla cinquantina, sui suoi capelli raccolti e sul suo sguardo imperturbabile.
E ancora, immagini una stanza, un balcone di ringhiera, una finestra aperta, delle tende bianche e una fresca sera di cento anni fa…
“Chi é questa donna?”
Poi lo sguardo cade su un altro oggetto e via con un nuovo indizio.

(…)

Storia

Il mercato del Balon, nel 1857 era ancora il “mercato dei cenci” che, dopo aver peregrinato in altre vie e piazze torinesi, si installò definitivamente nello spazio attuale, quello che va da Piazza della Repubblica e che scende fino alla Dora.

Anche a quel tempo si teneva ogni sabato e ospitava feramiù e straccivendoli. Non a caso veniva chiamato anche mercà di pui o mercà dle pate (in piemontese, mercato delle pulci o dei cenci).

Ci sono ancora molti dubbi sull’origine del nome Balon, ma non sono da escludere motivi ludici.

A inizio Seicento, infatti, è documentata la presenza di “un’osteria del pallone”, il che fa presupporre un uso ludico della zona, forse proprio in riferimento al gioco, il quartiere è soprannominato anche “Borgo del pallone”.

Un dipinto di Pietro Domenico Olivero, conservato al castello di Agliè, a cui è stato attribuito il titolo Il gioco del pallone a Torino, raffigura un gruppo di persone che giocano con una palla collocabile proprio nella zona di Porta Palazzo, prima dell’intervento juvarriano.
A fine Settecento il pallone però non connotava più la zona: come dimostra la Guida de’ forestieri per la real città di Torino che narra invece di nuovi giochi e stili di vita:

«Uscendo da Porta Palazzo» spiega il Craveri «verso mezza notte si vede una lunga serie di case, dietro le quali sono 24 Molini della Città, il Gioco dell’Archibugio, detto volgarmente del Tavolazzo, e diversi altri luoghi di spasso per li cittadini».

Malgrado l’incerta origine del toponimo del borgo, dall’estate del 2012 in fronte dell’antico arsenale, tra la Dora riparia e il Balon, è stata posizionata una mongolfiera ancorata con un cavo di acciaio, che permette di godere di un vasto panorama sulla città e divenendo il nuovo simbolo di questo sfaccettato quartiere.

 

Il Gran Balon

Dagli anni ottanta è stato istituito anche il Gran Balon, che si tiene la seconda domenica di ogni mese, tutti i mesi dell’anno.

Il Gran Balon è un po’ la versione ‘vanitosa’ del mercato, dove anche i pezzi più ricercati – sebbene più costosi – sono facilmente reperibili.
Per molti può rappresentare l’occasione ideale per visitare il mercato e il quartiere nelle suo momento più alto: decisamente lustrato ma non meno affascinante.

Per comprendere totalmente l’anima di questi luoghi, consiglio di fare sempre un giro la mattina, per poi concedervi un pranzo in una tipica piola torinese della zona.

Informazioni utili

Il Balon del Sabato: tutti i sabati dalle 07.00 alle 18.00

Il Gran Balon: ogni seconda domenica del mese dalle 07.00 alle 18.00

Qualsiasi altra info, visitate il Sito Web Ufficiale del Balon